I VERBI PRONOMINALI italiani: come e quando usarli
I VERBI PRONOMINALI italiani: definizione ed esempi
Cosa sono i verbi pronominali in italiano? I verbi pronominali sono quei verbi che includono, appunto, un pronome clitico nella loro forma all’infinito.
Trattandosi di un argomento davvero vasto e complesso, abbiamo cercato di fare chiarezza suddividendo i verbi pronominali in classi.
Prima classe: verbi in –la
– PIANTARLA
Se stai pensando che questo verbo significhi “collocare un seme o una pianta nella terra”… ti stai confondendo con il verbo “piantare” (esempio: Io pianto i tulipani ogni anno).
“PIANTARLA”, invece, significa “smettere di fare o di dire qualcosa”.
Per esempio:
Spero che il nostro vicino la pianti con questa musica! Devo studiare!
N.B. Molto spesso gli italiani lo usano come imperativo per far smettere a qualcuno di dare fastidio: “Piantala!”
– FINIRLA / SMETTERLA
“Smettere di fare qualcosa, specialmente qualcosa di fastidioso“.
Per esempio:
Finiscila / Smettila con le tue lamentele!
– FARLA
“Avere la meglio su qualcuno, generalmente con l’inganno e l’astuzia“.
Per esempio:
Marco sa mentire davvero bene! Me l’ha fatta anche questa volta!
– SPUNTARLA
“Riuscire a ottenere ciò che si vuole superando ostacoli e difficoltà“.
Per esempio:
Nella riunione Marco era l’unico contrario ma alla fine, non so come, l’ha spuntata!
– FARLA FRANCA
“Riuscire a evitare le conseguenze di un errore o di una cattiva azione; non essere scoperti“.
Per esempio:
Dopo aver rapinato la banca, i ladri sono riusciti a farla franca fuggendo con un motorino.
Seconda classe: verbi in –ci
Abbiamo già avuto modo di parlare di alcuni di questi verbi come, per esempio:
– ENTRARCI
Usato di solito in formule come “non c’entra niente” (C’entrare o centrare? Guarda il nostro video!)
– METTERCI e VOLERCI
Usati – e confusi – di solito in senso temporale (Ci vuole o ci mette?)
– ESSERCI e STARCI
Non perderti, a questo proposito, il nostro divertente video ESSERE vs STARE!
Ma ci sono anche:
– ANDARCI
“Essere appropriato; stare bene.” o “Adattarsi, starci, entrarci“.
Per esempio:
In questa cucina ci andrebbe un bel tappeto rosso!
Non serve continuare a provare: la valigia là non ci va!
– ARRIVARCI
“Capire“.
Per esempio:
La bottiglia dell’acqua vuota deve andare nel contenitore della plastica, non in quello della carta! Ma proprio non ci arrivi?
– CASCARCI
“Cascare”, nella sua forma base, significa “cadere” (esempio: Paola è cascata dalle scale mentre portava le buste)…
Tuttavia, il verbo pronominale “CASCARCI” ha il significato di “farsi ingannare; cadere in un tranello, uno scherzo”.
Per esempio:
Nonostante fosse una fake news, tutti ci sono cascati.
– PERDERCI
“Subire un danno, soprattutto economico” o “Perdere di bellezza, di pregio“.
Per esempio:
Se compri le azioni di quella compagnia, ci perdi! Io ti ho avvisato…
– RIMETTERCI
“Perdere“.
Per esempio:
Con questo freddo non puoi uscire in pantaloncini! Non vorrai mica rimetterci la salute?!
Cosa significa la parola “mica“? Scoprilo con noi!
– SCAPPARCI
“Essere possibile, attuabile” o “Verificarsi malauguratamente, per un caso avverso“.
Per esempio:
Se le cose tra loro continuano così, è probabile che prima o poi ci scappi un morto!
Comportati bene con il capo, così magari ci scappa l’aumento!
– SENTIRCI
“Avere il senso dell’udito in buone condizioni“.
Per esempio:
Nonostante mia nonna abbia 90 anni, ci sente ancora benissimo!
– VEDERCI
“Avere il senso della vista in buone condizioni” (con valore rafforzativo).
Per esempio:
Sto diventando vecchio: ormai ci vedo solo con gli occhiali!
– PROVARCI
“Tentare un approccio sessuale con qualcuno“.
Per esempio:
Paolo è un dongiovanni: ci prova con tutte le ragazze che incontra! Non si stanca mai!
Terza classe: verbi in –si
I verbi in -si di solito cambiano il pronome riflessivo in base al soggetto.
Tra questi possiamo ricordare:
– VERGOGNARSI
“Provare vergogna; essere molto timidi“.
Per esempio:
Luisa si vergogna di parlare con i ragazzi: per questo è ancora single.
Alcuni verbi in -si hanno anche una forma base. Aggiungendo -si il verbo assume una connotazione riflessiva o reciproca.
Tra questi possiamo ricordare:
– LAVARE e LAVARSI
Per esempio:
Noi laviamo la macchina MA Noi ci laviamo (cioè “laviamo noi stessi”)
– PARLARE e PARLARSI
Per esempio:
Paolo parla con sua madre (Paolo parla e la madre ascolta) MA Paolo e Carla si parlano (esprime reciprocità: entrambi dicono qualcosa all’altro)
Quarta classe: verbi in –ne
– ANDARNE
Tutti sanno il significato del verbo “andare” (ANDARE vs VENIRE), ma “ANDARNE” ha un significato totalmente diverso: “essere in gioco, essere in ballo, essere in pericolo”.
Per esempio:
Non andate mai in moto senza casco! Ne va della vostra vita!
– FARNE (di tutti i colori / di cotte e di crude)
“Commettere tantissimi errori; creare tanti guai“.
Per esempio:
Ora è calmo, ma quando era piccolo, Luca ne faceva di tutti i colori!
Quinta classe: verbi in –sela
– PRENDERSELA
Sappiamo tutti cosa significa “prendere”, ossia “afferrare, stringere con la mano qualcosa”…
“PRENDERSELA”, invece, significa “offendersi o arrabbiarsi con qualcuno per qualcosa”.
Per esempio:
Sono un po’ permalosa: me la prendo quando qualcuno mi offende o mi fa uno scherzo.
– CAVARSELA
“Uscire in modo fortunato da una situazione di pericolo” o “Superare le difficoltà con astuzia” o “Riuscire abbastanza bene in qualcosa”
Per esempio:
Dopo l’incidente in moto, Luca se l’è cavata per miracolo!
Non avevo studiato niente per l’esame, ma ho inventato tutto e me la sono cavata.
Sono un disastro con il tedesco! Con l’inglese, invece, me la cavo.
– CERCARSELA
“Comportarsi in maniera tale da causarsi qualcosa di spiacevole o dannoso, che invece si sarebbe potuto prevedere e evitare“.
Per esempio:
La moglie di Paolo lo ha lasciato e ora lui è triste. Però se l’è cercata: la tradiva praticamente ogni mese con una donna diversa!
– DARSELA / FILARSELA
“Scappare, sparire, soprattutto per evitare una situazione difficile, scomoda, fastidiosa“.
Per esempio:
Quando ha capito che stava per essere scoperto, se l’è data / se l’è filata e nessuno ha più saputo nulla di lui per mesi.
– FARSELA (con qualcuno)
“Frequentare qualcuno con regolarità” o “Frequentare qualcuno a livello amoroso”
Per esempio:
Il figlio di Roberta se la fa con i peggiori criminali della città!
L’avvocato Rossi se la fa con la sua segretaria.
– PASSARSELA
“Condurre un’esistenza; vivere“.
Per esempio:
Da quando ha vinto la lotteria, Piero se la passa proprio bene! Ha anche comprato una casa con la piscina!
– SBRIGARSELA
“Risolvere una situazione complicata in poco tempo“.
Per esempio:
Ho detto al mio avvocato del nostro problema con l’affitto: ha detto che se la sbriga lui!
– SPASSARSELA
“Passare il tempo allegramente; fare la bella vita; divertirsi molto“.
Per esempio:
Dal momento che Luigi è milionario, i suoi figli se la spassano senza dargli una mano.
– SVIGNARSELA
“Andare via senza che gli altri se ne accorgano“.
Per esempio:
Che noia questa riunione! Appena posso me la svigno!
– TIRARSELA
“Darsi arie; attribuirsi importanza; assumere un atteggiamento di superiorità“.
Per esempio:
La fidanzata di Stefano è davvero antipatica! Non parla con nessuno e se la tira un sacco!
Sesta classe: verbi in –cela
– FARCELA
“Avere successo, riuscire, portare a termine qualcosa“. N.B. Qui “ce” è invariabile.
Per esempio:
Gianni ce l’ha fatta! Ha passato finalmente il test di guida!
N.B. Molto utilizzata è l’espressione “Non ce la faccio più!” per indicare che una situazione è diventata insopportabile.
– AVERCELA
“Essere offesi, arrabbiati con qualcuno“.
Per esempio:
Perché non rispondi ai messaggi di Sara? Ce l’hai ancora con lei per quella vecchia storia?
ATTENZIONE!
Bisogna tenere a mente che tutti i verbi che contengono il pronome “-la”, nei tempi composti, devono concordare con “-la” in genere e numero!
Per questo, non diremo:
“Il nostro vicino l’ha piantato di sentire musica ad alto volume” MA “Il nostro vicino l’ha piantata di sentire musica ad alto volume”
Settima classe: verbi in –sene
– FREGARSENE
La forma base di questo verbo, ossia “fregare” significa “rubare qualcosa” o “ingannare qualcuno”.
Mentre “FREGARSENE” significa “non preoccuparsi, provare indifferenza per qualcosa”.
Entrambi sono usati solo nel linguaggio colloquiale e informale.
Per esempio:
Loro ci hanno detto che siamo brutti, ma noi ce ne siamo fregati.
Classica espressione con questo verbo è “Chi se ne frega!” per mostrare totale disinteresse per qualcosa.
– ANDARSENE
“Lasciare il luogo in cui si è; allontanarsi; partire per un posto sconosciuto“.
Per esempio:
Dopo che abbiamo litigato, Luigi se n’è andato e non l’ho visto per mesi.
– INTENDERSENE
“Avere una profonda competenza o esperienza in un determinato settore“.
Per esempio:
Si è rotto il computer, quindi ho chiamato Sergio per aiutarmi. Lui se ne intende di informatica.
– INFISCHIARSENE
“Non preoccuparsi di qualcosa o qualcuno“.
Per esempio:
Oggi me ne infischio della dieta! Mangio le patatine fritte!
Ottava classe: verbi in –cene
– VOLERCENE
Tutti sappiamo cosa significa “volere”, su “volerci” abbiamo fatto un video, ma “VOLERCENE”? Cosa significa?
Questo verbo è di solito usato in espressioni esclamative con il significato di “essere necessario molto tempo o molto impegno”.
Per esempio:
Luigi è molto testardo: ce ne vuole per convincerlo!
Abbiamo finito quel progetto… ma ce n’è voluto!
– CORRERCENE
“Intercorrere una notevole differenza“.
Per esempio:
Si sa: tra il libro e il film ce ne corre! In due ore non si può racchiudere tutto il significato di un intero libro!
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